PERCORSI DI PCTO
LICEO SENECA DI BACOLI
Acerca de
CONTROLUCE
Dopo la laurea, Mario Pomilio e Luigi Compagnone aiutano Michele Sovente ad inserirsi nella vita culturale di Napoli e lo presentano a Mario Stefanile, responsabile delle pagine culturali del “Il Mattino”, che, nel 1974, invita Sovente a curare la critica letteraria. Dal 2004 “Il Mattino” affida al poeta flegreo la rubrica poetica Controluce, nella quale sono pubblicate poesie inedite in lingua italiana.
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La collaborazione con “Il Mattino”
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Michele Sovente ha pubblicato poesie per Controluce dal 2004 al 2011. La rubrica era settimanale ed usciva solitamente la domenica, inizialmente nella prima pagina della sezione napoletana del quotidiano e poi in quella nazionale.
Durante gli anni in cui si è dedicato alla rubrica, Sovente ha pubblicato altri libri di poesia. La doppia scrittura sembrava assolvere a due compiti diversi:
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da una parte, libri di poesie, pensati e concepiti come raccolte omogenee;
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dall'altra la rubrica, con liriche scritte ispirandosi a temi di attualità.
Pur mantenendo le due scritture separate è inevitabile che l’esercizio settimanale di Controluce abbia influito sulle raccolte.
La prima poesia pubblicata sulla rubrica Controluce è del 16 maggio 2004: da quella data in poi, ogni domenica, a parte qualche eccezione, viene pubblicato un testo o una poesia di Sovente, fino al 26 marzo 2011, giorno successivo alla scomparsa del poeta. Questo dimostra quanto lo scrittore tenesse al progetto. La rubrica, durata 7 anni, è costituita da un insieme di 342 liriche, che, unite in un unico volume, costituirebbero una delle raccolte più sostanziose di Sovente e probabilmente quella che ha raggiunto il numero più alto di lettori. Si sta occupando della raccolta e della pubblicazione delle poesie, la professoressa Marianna Illiano.
Le poesie del primo periodo erano accompagnate da fotografie, Sovente abbandonò quest’abitudine per dare maggior risalto alle parole. L’unica lingua che il poeta utilizza in tutta la rubrica è l’italiano; sono rari i termini dialettali e in lingua straniera, come il francese e l’inglese.
Molto spesso si trovano liriche dedicate a Napoli e alla sua provincia, in particolare i Campi Flegrei, nelle quali il poeta mostra attenzione ai dettagli ed ai personaggi di spicco della sua città, come Totò, Diego Armando Maradona, Giancarlo Siani e molti altri.
Questa, ad esempio, è una poesia dedicata a Giancarlo Siani, pubblicata il 24 settembre 2004:
Il fiuto la sua spada
Giornalista di strada. Contento
non era di registrare le cose
come apparivano. Le sviscerava.
Il fiuto era la sua spada.
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Di droga e di muschilli scrisse
finché poté, spinto soltanto
dal bisogno di riscattare un poco
almeno la periferia in cui visse.
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Asciutta e piena di crude verità
è la sua scrittura che nell’anima
oscura di questi tempi affondava.
***
Giornalista inquieto. Camminava
tra la gente. Interrogava. Come
testimone sé stesso interrogava.
***
Nette le sue parole toglievano fiato
a chi a tempo pieno progettava
delitti. Li commissionava. Con colpi
netti di pistola è stato premiato.
Il testo è accompagnato da una fotografia della lapide apposta sulle rampe dedicate a Siani e si presenta diviso in strofe libere. Notiamo subito che il nome del giornalista non viene mai fatto, poiché può essere sottinteso in quanto il riferimento è chiaro alla mente di chi legge; infatti vengono usati termini come giornalista di strada e giornalista inquieto[1].
Inoltre, oltre ad elogiare diversi personaggi, Sovente dedica anche delle poesie ad alcuni dei luoghi del suo territorio che gli stanno più a cuore, come i Campi Flegrei, le isole ed alcune delle strade più conosciute della città di Napoli come Spaccanapoli, San Gregorio Armeno ed il simbolo della città, il Vesuvio; parla anche dei luoghi della sua città Cappella, come Miseno e Cuma.
Altre poesie di Controluce, legate in particolare al territorio, sono Il fiato dei Campi Flegrei e Per incanto e abitudine.
[1] Marianna Illiano, Le poesie di Michele Sovente pubblicate su «Il Mattino», Atti del Convegno Temi e voci della poesia del Novecento nella rivista «Critica Letteraria», Napoli, Paolo Loffredo, 2017.