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Libro aperto

L'UOMO AL NATURALE

La prima raccolta di poesie di Michele Sovente, pubblicata nel 1978 con Vallecchi è L’Uomo al naturale. La raccolta vede collocata in epigrafe una riflessione tratta da «La società dello spettacolo», saggio in forma di aforismi del filosofo francese Guy Debord: «La vita delle società in cui regnano le moderne condizioni di produzione, si annuncia come un immenso accumulo di spettacoli. Tutto ciò che era direttamente vissuto si è trasferito in una rappresentazione».

In questa raccolta Sovente mostra interesse verso le tematiche sociali e politiche dell’epoca, le sue poesie sono spesso una critica alla società consumistica e vittima dei mass media. La sola lingua utilizzata è l’italiano standard, con molti termini afferenti alla sfera politica. Nelle liriche la soggettività è del tutto assente, l’occhio del poeta è impiegato ad osservare l’esterno e a notarne le inquietudini e le contraddizioni. L’opera è divisa in tre sezioni: La ragione venduta, Questo è il punto e L’uomo al naturale.

In poesie come La nuova era e La tuta, ritroviamo le caratteristiche presenti in tutta l’opera, cioè l’interesse per tematiche attuali e la critica alla società moderna.

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