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Libro aperto

CONTROPAR(AB)OLA

 

 

Di passaggio

 

Di passaggio per il cortile

bendato da un velo di noia

sgranocchiando qualche bestemmia

tutte in dialetto le piccole

storie che sanno di arsenico

come una freccia

un passero attraversa la strada

si sbriciola in mano

il biscotto dietetico

un luogo tiranno questo

né vincitori né vinti

di passaggio per le catacombe

batte al cervello la cadenza

di riti sacrificali remoti

presenti futuri

 

ha un bel dire la guida

che il tempo non passa.

 

​

Questa poesia appartiene alla prima sezione e presenta temi come quelli del tempo nella sua tridimensionalità (presente, passato, futuro) e del territorio visto come uno spazio che mette in relazione storia e contemporaneità.

La poesia è costruita come un unico periodo che presenta soltanto il punto finale. Il punto di vista cambia continuamente e l’io lirico viene declinato in verbi al modo indefinito (bendato, sgranocchiando). Il racconto nei versi è affidato a diversi elementi del paesaggio: il passero, il biscotto, il luogo, il cervello, la guida. Interessante notare nei versi 4 e 5 (tutte in dialetto/ le piccole storie) il riferimento all’uso del dialetto, che il poeta però non utilizza ancora per comporre.

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AB

 

Abeti abituri absidi in absentia

abluzioni aberrazioni abrasioni in abundantia

abisso e cacume assiderato abbaglio l’aria ambigua

                                                           che mi abbaglia

né so io ab ovo

come giacqui

donde nacqui tacqui e tacqui albume allume

                                                alone illune

si abbiglia si arreda va sotta

                                          cqua

                                                    affoga

perché ab imis

tra mulinelli s’invertigina elegantissima

                                         la trota

storie lunghestorie topografie tortuosetopografie

                                                                 in abiectione

(salvami dall’Abulia

dagli abortiti aborti

o abissale Albume).

 

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La poesia appartiene alla quarta sezione, nella quale il poeta gioca in maniera più esplicita con i significanti. Il componimento è costruito sull’allitterazione del prefisso ab- e la potenza delle parole viene sfruttata al massimo, anche contravvenendo alle regole morfosintattiche (sotta-cqua).

Lo sperimentalismo si nota anche nel neologismo si invertigina, il poeta crea un verbo parasintetico per rendere un’immagine di movimento. Originale è anche l’accostamento di due aggettivi per creare una sola parola: lunghestorie, tortuosetopografie. Il lessico mescola termini tecnici e specifici a latinismi, termini arcaici e parole latine.

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