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Libro aperto

CUMAE

Cumae è la prima opera trilingue edita, pubblicata da Marsilio nel 1998, vent’anni dopo l’esordio di Sovente. Il libro è diviso in sei sezioni, connotate ciascuna da un tema specifico: la storia, l’eros, il mondo animale, il territorio campano, la forma linguistica e il dialetto cappellese. Ricorrenti in Cumae sono simbolismi naturali quali acqua, fuoco, specchio, luna che offrono un repertorio di immagini ereditate dalla cultura classica e popolare.

Nel 1998, l’opera vinse il Premio Viareggio - Rèpaci per la sezione Poesia e attirò l’attenzione di critici e lettori, perché era, ed è, un esperimento originale nel panorama della lirica per via del trilinguismo ma soprattutto perché lingue, considerate morte, come il latino e il dialetto, tornano a confrontarsi e a dialogare tra loro.

Lo stesso testo viene scritto infatti contemporaneamente in italiano, latino e dialetto cappellese. Ogni lingua utilizzata ha una sua funzione e un suo significato. Il dialetto cappellese rappresenta la lingua familiare e dell’infanzia; Sovente non sceglie il napoletano, che ha già una sua storia letteraria in poesia e musica, ma predilige il vernacolo autoctono, mai usato prima in poesia e più genuino. La lingua latina invece rappresenta la lingua degli avi e del passato mitico dei Campi Flegrei; il latino vive di reminiscenze classiche, medievali ed ecclesiastiche ma è attualizzato in un’originale inventiva di metri e figure retoriche. La lingua italiana, infine, è la lingua della letteratura, della vita e della contemporaneità. Il lessico utilizzato è essenziale, concreto e moderno.

Dell’opera è stata fatta da Quodlibet, un’edizione critica e commentata dal professor Giuseppe Andrea Liberti, che analizza la storia delle poesie e ne dà un’attenta e precisa analisi interpretativa.

Sono molte le poesie di Cumae che meritano attenzione e che trattano tematiche vicine ai Campi Flegrei, come Ruderi,  Le antiche donne cumaneDi là, Parlerai, Donna flegrea madre e Camminando per i Campi Flegrei.

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